La Giornata della Memoria raccontata ai bambini

27.01.2022
dreamstime l 232621979

“Quello che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo.” – Anna Frank

Read the article in English

Per quanto il tema dell’Olocausto sia difficile da affrontare, è importante aiutare i bambini a comprendere la storia e il mondo che li circonda anche nei suoi aspetti tristi, incoraggiandoli a costruire un futuro migliore in cui quello che è successo non si ripeta più.

Spiegare la Giornata della Memoria ai bambini è, quindi, una sorta di dovere morale per noi adulti ed è importante che la scuola e la famiglia uniscano le proprie forze per educare, attraverso tematiche come questa, le nuove generazioni alla sensibilità e al rispetto per ogni essere umano, insegnando loro a riconoscere le ingiustizie. In questo modo, si stimolerà anche in loro la riflessione personale e lo sviluppo del pensiero critico.

Non dimentichiamo, inoltre, che i nostri figli sono esposti quotidianamente ad un bombardamento di notizie attraverso la televisione e su Internet e assorbono quello che sentono come spugne. Proprio per questo non dobbiamo commettere l’errore di lasciarli soli nell’elaborazione delle informazioni, con le emozioni complesse che ne scaturiscono, ma dobbiamo essere noi per primi ad introdurre l’argomento con un adeguato filtraggio, guidando i bambini in un percorso di comprensione appropriato all’età e al livello di sviluppo.

All’interno del nostro contesto scolastico questo tema viene inserito in un progetto più grande di educazione alla cittadinanza, al rispetto reciproco e alla valorizzazione della diversità che dura tutto l’anno. Perciò, anche se gli alunni di prima e seconda elementare sono ancora troppo piccoli per comprendere pienamente la gravità dell’accaduto, possono iniziare a metabolizzare la questione se l’insegnante o il genitore la rapporta al piccolo mondo quotidiano del bambino, introducendo il concetto di discriminazione e dei suoi effetti.

In questo senso ci vengono in aiuto materiali mediati già pronti creati dagli esperti, offerti dalle biblioteche, dai musei e soprattutto disponibili online, che devono però essere scelti con cura. Infatti, come già spiegato per noi dalla Dott.ssa Francesca Cadeddu nel suo articolo sulla scelta dei film spaventosi a tema Halloween per bambini, fidarsi a priori del formato del materiale, per esempio di un cartone animato, è sconsigliato, in quanto “anche i cartoni che si trovano sulle varie piattaforme possono presentare contenuti inadatti”. È sempre bene, perciò, visionare preventivamente il materiale prima di sottoporlo ai propri figli, tenendo conto soprattutto della maturità emotiva del singolo bambino, che potrebbe essere, per tanti motivi, diversa da quella del gruppo dei coetanei di riferimento.

Un racconto filtrato generico dal punto di vista di un bambino, che narra magari di “fughe avventurose” o di “un rifugio per nascondersi”, privo di aneddoti specifici e angosciosi ed orientato ad un linguaggio positivo (che si concentri, per esempio, sulle vittorie dei sopravvissuti), che sia rapportato alla realtà quotidiana attraverso un confronto semplice con situazioni che si verificano a scuola o tra amichetti a seconda dell’età, è la soluzione migliore. Si potrà quindi fare un paragone con un amichetto che proviene da una famiglia con difficoltà economiche o di un’altra compagna di classe venuta da un altro paese, che ancora non conosce la lingua e la cultura e così via. La tematica dell’accoglienza della diversità, centrale nella nostra educazione scolastica, offre davvero tanti spunti di confronto.

Il personaggio di Anna Frank, per esempio, utilizzato in tantissimi approcci all’argomento in ambito scolastico dalla primaria alla secondaria superiore, è un ottimo modello per introdurre il tema. Anche i racconti di Lia Levi, che hanno come protagonisti dei bambini, si rivelano un buon modo per coinvolgere i più piccoli e forniscono dei modelli con i quali immedesimarsi e comprendere la storia (sempre e comunque sotto la guida di un adulto).

Il passo successivo sarà quello di lasciare che i bambini ci inondino di domande ed esprimano liberamente il proprio pensiero, in modo da poterli rassicurare sugli aspetti che li confondono di più e guidarli nella formazione di un’opinione personale.

Ci auguriamo che questi consigli ti siano utili!

Non esitare a contattarci in qualsiasi momento se necessiti di ulteriori delucidazioni o consigli sull’argomento.

 

 

FONTI:

www.ucei.it

www.annabellsarpato.com

www.giuntiscuola.it

Foto da Pexels (Max VakhtbovychTatiana SyrikovaKetut SubiyantoKampus ProductionTima Miroshnichencottonbro)

Credits: Batmad.it